Cratere

There’s a hole in the earth here and we’re walking around the edges.

Mi è sempre piaciuta questa parte della strofa della canzone dei Daughter. Lascia spazio a molte interpretazioni, sfumature, connotazioni che cambiano a seconda di chi l’ascolta. Nel mio caso verrebbe difficile trovare un’immagine più adatta per rappresentare la nostra storia da un anno a questa parte. 

Camminare attorno ad un cratere vuol dire essere sempre ad un passo dal finirci dentro no? 

Nonostante ciò, con quel poco di equilibrio rimasto, si continua a camminare avanti. Sempre distanti, sempre in punti opposti. Malgrado momenti in cui sembra possiamo riprenderci, continuare a perderci, pur sapendo di star girando attorno da chissà quanto tempo. Come si esce da questo circolo vizioso?

Stiamo veramente aspettando che qualcuno ci finisca dentro? Mi auguro di no, non lo vorrei mai per te. Anche se mi è sembrato che tu ci stia andando veramente vicino. Anche se non nego che di questo periodo potrei veramente buttarmici a capofitto. Chissà che il fondo non ci abbia riservato qualche sorpresa. 

Sarebbe semplice, basterebbe incontrarsi e mettersi d’accordo. Tu vai di là, io vado di qua. Niente più cratere, basta vivere la vita cercando di essere sempre ad un passo da poterla rovinare completamente. Vuoi per distrazione, vuoi per imprevisto, vuoi per noia. Vuoi che a questa età dovremmo solo costruire, vuoi che nessuno dei due abbia studiato architettura. 

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